manoscritto della Fuga di Bach in Si maggiore
20-09-2021

Tutte le principali forme musicali

Come è fatta la musica

Ogni brano musicale, sia esso classico o popolare, è composto secondo una struttura di partenza che chiamiamo "forma musicale".
Oltre le forme trattate sotto, vi è la forma semplice chiamata Lied, ovvero quella di una canzone, prende infatti questo nome dalla lingua tedesca ed è strutturata in due o tre parti: A, A-A', AB o ABA dove B non presenta uno sviluppo ed è quindi una nuova sezione.

La fuga

La fuga è la forma contrappuntistica per eccellenza che ebbe il suo massimo splendore durante il periodo barocco: dalla seconda metà del Seicento alla prima metà del Settecento. Nella sua struttura troveremo il soggetto (o due se è una fuga doppia) che prosegue con la sua risposta ed un controsoggetto che accosterà sempre il soggetto. Quando tutte le voci (delle quali il numero viene subito annunciato dal compositore ad esempio "fuga a 4 voci") hanno eseguito il soggetto allora lì terminerà l'esposizione. Successivamente inizia lo sviluppo della fuga in cui possiamo trovare il soggetto in un'altra tonalità, la comparsa della testa del soggetto, i divertimenti che hanno il compito di transizione e gli stretti cioè quando le voci entrano una dopo l'altra senza aspettare che la prima abbia finito di presentare il soggetto.

Per questa forma è importante ricordare un capolavoro di J.S. Bach "Die Kunst der Fuge" ovvero L'Arte della Fuga: una raccolta di diciannove fughe in Re minore.

L'arte della fuga di Johann Sebastian Bach

Il minuetto e lo scherzo

Il minuetto e lo scherzo sono due forme musicali dette ternarie in quanto sono suddivisibili in tre principali sezioni: sezione A (talvolta anch'essa in 3 parti), B (che è un trio) e A.
Lo scherzo si differenzia chiaramente dal minuetto per il suo carattere più giocoso ed un tempo solitamente veloce (Allegro, Vivace, Presto ecc...)

Il tema e variazioni

Il termine "tema e variazioni" sta ad indicare quel tipo di composizione formata da un tema facilmente riconoscibile e le sue variazioni. Queste ultime, diverse tra loro, possono riguardare molteplici aspetti tra i quali: la melodia alla quale può essere aggiunta o sottratta qualche nota, il cambio di ritmo ad esempio da binario a ternario, la tonalità da maggiore alla relativa minore, l'accompagnamento, la dinamica, l'organico nel caso ad esempio di una sonata per violino e pianoforte in cui originariamente il tema è al violino e nella variazione al pianoforte, e tanti altri aspetti che una buona analisi ci può offrire.

Il rondò

La forma del rondò (ABACADA) consiste sostanzialmente nell'alternanza del tema del rondò (chiamato A) e di un episodio contrastante. Infatti durante tutto il brano si ripresenterà il tema del rondò (A) probabilmente variato (ad esempio più breve o più lungo) ma nella sua tonalità originale, mentre l'episodio (B,C,D ecc...) può essere anche in un'altra tonalità.

La forma sonata

La forma sonata è una forma bitematica e tripartita ovvero con due temi e tre grandi sezioni: esposizione, sviluppo e ripresa con la possibile aggiunta di un'introduzione all'inizio ed una coda alla fine. L'esposizione, spesso individuabile grazie al ritornello, ci presenta due gruppi tematici (o semplicemente il primo tema e il secondo tema) divisi dal cosiddetto ponte modulante (o transizione) che ha il compito di modulare nella tonalità del secondo tema. Infatti, se il primo tema è in una tonalità maggiore (solitamente sulla tonica) allora il secondo sarà sulla dominante, invece se il primo tema è in una tonalità minore verrà seguito dal secondo tema nella relativa tonalità maggiore (tonalità maggiore= Tonica —> Dominante; tonalità minore= Tonica —> Relativa Maggiore).

Lo sviluppo è la parte più densa di un brano in forma sonata ed ha due funzioni principali: rielaborare ovvero sviluppare il materiale tematico già presentato e, dopo aver attraversato anche più tonalità, tornare alla tonalità d'origine al fine di condurre alla ripresa.

Nella riesposizione (ripresa o ricapitolazione) vengono appunto ripresi i due gruppi tematici ma questa volta può essere diverso perché il secondo tema dovrebbe adesso essere nella stessa tonalità del primo.
A questa seguirà una coda più o meno breve.

Il rondò-sonata o sonata-rondò

Quando una composizione presenta caratteristiche di più forme si tratta di una forma mista: il rondò-sonata detto anche sonata-rondò ne è un esempio. Il rondò-sonata è strutturato in ABACAVA in cui la parte C può essere uno sviluppo e la struttura AB può comportarsi come due gruppi tematici di un'esposizione di sonata.

Questa forma venne utilizzata da Haydn, Mozart, Schubert, Mendelssohn, Brahms e moltissimo da Beethoven sia nell'ultimo movimento di qualche sonata per pianoforte (op. 13, op. 21 n.1, op. 90) che in tre sinfonie: nel secondo movimento della Quarta sinfonia e nell'ultimo della Sesta e dell'Ottava.

Scritto da Roberta Gennuso
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