Le Crociate
Dalla prima crociata alla caduta del regno di Gerusalemme
Dopo quasi mille anni, le crociate continuano ad affascinarci e a farci discutere. Vengono spesso usate come esempio per la smania di conquista della cristianità che non sa accettare il diverso, oppure come delle guerre difensive verso il popolo musulmano che minacciava l'Europa. In realtà, come sempre nella storia, non esiste un solo motivo dietro ad un evento e molti interessi spingono verso la guerra. Il primo passo per noi sarà quello di comprendere il contesto in cui l'idea di una Guerra Santa è nata e se questa definizione abbia senso oppure no.
La guerra contro gli infedeli musulmani non nasce con la prima crociata, l'idea si radica sempre di più nella seconda metà dell'undicesimo secolo a causa delle guerre in Spagna e Sicilia per riconquistare i territori musulmani. Nonostante il cristianesimo non possa giustificare la guerra (né tantomeno definirla Santa) Papa Alessandro II fu il primo che in qualche modo diede la "benedizione" della chiesa ai combattenti cristiani affidandogli la bandiera di San Pietro. Definì inoltre un disciplinare nella lotta all'infedele in occasione della Reconquista Spagnola e la Guerra di Barbastro del 1063.
L'appello di Clermont e la prima crociata
1095
In questo clima di sempre maggior avversione nei confronti dell'islam,
Papa Urbano II a Clermont fa
appello ai nobili francesi perché partano in soccorso dell'impero di Costantinopoli
minacciato dai Selgiuchidi. Il desiderio di Urbano II non è però solo quello di
difendere la cristianità. Infatti, la Francia aveva attraversato un periodo di guerre feudali con un
conseguente impoverimento, unire i nobili guerrafondai sotto una stessa bandiera per spedirli in
Terrasanta avrebbe potuto calmare la situazione, inoltre il bottino di guerra avrebbe dato un
po' di fiato all'economia.
1096In seguito a questo appello, diversi nobili Europei tra cui partirono con i loro eserciti verso Costantinopoli. Durante il tragitto, si unirono ai loro eserciti molti pellegrini, i quali facevano spesso parte di "crociate" improvvisate aizzati dai predicatori, spedizioni che finivano sempre disastrosamente. I turchi avevano probabilmente sottovalutato il pericolo dato che i Cristiani attraversarono l'Anatolia vincendo facilmente le truppe di Musulmani, arrivando così a conquistare Antiochia nel 1098.
I nobili che si incontrarono a Costantinopoli provenivano da tutta Europa, tra loro ricordiamo: Goffredo di Buglione duca della bassa lorena, Raimondo di Saint-Gilles conte di Tolosa, Ugo di Vermandois, Stefano di Blois, Roberto conte di Fiandra, Roberto II duca di Normandia, Boemondo di Taranto ed il vescovo di Le Puy Ademaro di Monteil.

La conquista di Gerusalemme
1099 I Turchi erano abituati ai continui attacchi dei Bizantini, ma si trovarono impreparati davanti ad un esercito così grande e motivato, dunque, grazie sopratutto all'effetto sorpresa, i "Franchi" conquistarono Gerusalemme nel 1099 compiendo una strage di musulmani ed ebrei. Dopo la conquista della città santa, i musulmani si riorganizzarono ed i franchi dovettero preoccuparsi di espandere il loro potere nelle aree circostanti, organizzando spedizioni per conquistare le cittadine vicine.
Regno di Gerusalemme
Con un esercito così eterogeneo non fu certo semplice organizzare politicamente il nuovo territorio conquistato. Si optò per un sistema feudale composto da diversi principati indipendenti i quali erano però sotto il potere del sovrano di Gerusalemme. La scelta del sovrano, come è si può immaginare, non fu semplice: la cristianità era divisa tra il Papa ed il Basileus dunque non si potè affidare la sovranità all'uno senza scontentare l'altro. Tra i nobili di spicco c'era troppa rivalità e per questo si scelse un uomo non troppo i vista: Goffredo di Buglione. Goffredo tuttavia, tormentato dalla fede, non accettò di essere Re e preferì farsi chiamare Advocatus, ovvero difensore del santo sepolcro. Il suo regno fu però breve, dopo un solo anno morì finì e gli successe il fratello Baldovino che non mostrò nessuna riluttanza nel farsi incoronare re.
La società del neo costituito regno era formata dai primi crociati, ma anche dai cristiani d'oriente, i quali non furono osteggiati dai nuovi arrivati, ma anzi le due chiese (quella pontificia e quella bizantina) convissero parallelamente. Sulle coste, furono fondate colonie marinare da parte di Pisa, Genova e Venezia i quali costruirono colonie del tutto simili alle loro città d'origine.
Con il regno di Gerusalemme nascono due ordini religiosi: sulla spianata del tempio si riunirono i Templari mentre intorno all'ospedale di san Giovanni nacque l'ordine degli Ospitalieri.

La seconda crociata
1147 Il regno dei Franchi continuò ad essere minacciato dei musulmani circostanti che facevano pressioni sui confini. Per questo papa Eugenio III decise di organizzare una nuova grande crociata in difesa del regno di Gerusalemme. Fu così che nel 1147 una spedizione guidata da Luigi VII re di Francia, partì per per la volta della terra santa. Questa grande spedizione, detta seconda crociata, fu però disastrosa. Luigi VII non riuscì a coinvolgere il basileus Manuele Comneno né il re Ruggero II di Sicilia e, ancor più grave, decise di assediare la ricca capitale della Siria Damasco. L'assedio fallì e le truppe europee ritornarono in patria.
Il Saladino e la riconquista Gerusalemme
Il fallimento della seconda crociata fu per i musulmani il segnale che era ormai giunto il momento di riprendersi Gerusalemme, e così fu.
Il regno dei di Gerusalemme era diviso e mal organizzato, le fazioni e gli ordini lottavano tra di loro per il potere. Queste rivalità indebolivano il regno che però riusciva a resistere data la altrettanto scarsa organizzazione degli avversari musulmani, ma quando Saladino decise di organizzare il mondo musulmano per riconquistare Gerusalemme, il regno dei Franchi fu sconfitto rovinosamente.
1187 Nel 1187 Saladino invase la Siria scontrandosi con i franchi nella battaglia di Hattin in Galilea. Nella battaglia i franchi furono sconfitti ed il sultano decapitò personalmente Rinaldo di Châtillon visto che questi aveva brutalmente massacrato una carovana di pellegrini musulmani diretti a La Mecca. A questo punto Saladino guidò il suo esercito verso Gerusalemme che capitolò senza opporre resistenza il 2 ottobre dello stesso anno.
La terza crociata e la conquista di Acri
Dopo la caduta del regno si rese necessaria una nuova spedizione europea. Papa Gregorio VII promulgò la bolla Audita tremendi per invitare i sovrani d'Europa a partire verso Gerusalemme. Accolsero la richiesta Federico I Barbarossa, il re di Francia Filippo II Augusto e il re d'Inghilterra Riccardo I Cuor di Leone. Anche questa spedizione fu un insuccesso con la sola conquista di Acri (1191) da parte del re inglese.
La quarta crociata ed il controllo della chiesa
L'iniziale riluttanza nei confronti dei pellegrini armati da parte della chiesa, come abbiamo visto si tramutò sempre di più in una volontà di controllo delle spedizioni. Fu così che con papa Innocenzo III, le crociate divennero un'esclusiva della chiesa, la quale era l'unica a poterle indire ufficialmente e concedeva benefici spirituali a chi ne prendeva parte.
Organizzare una nuova spedizione non fu semplice dopo le disfatte delle precedenti, tuttavia papa Innocenzo riuscì a reclutare abbastanza cavalieri e a trovare i fondi necessari tassando il clero. Questa quarta spedizione non era indirizzata direttamente verso Gerusalemme, ma alla conquista dell'Egitto per causare un blocco commerciale e negoziare la liberazione di Gerusalemme.
1202 Nel 1202 dodicimila crociati si ritrovarono a Venezia per partire verso L'Egitto. I veneziani chiedevano per il trasporto 85.000 marchi d'argento, ma i crociati non avevano modo di pagare una cifra così alta. Così si giunse ad un accordo: i crociati avrebbero fatto tappa insieme ai veneziani a Zara per assediarla e conquistarla. Il piano dei Veneziani fu un successo, ma nacque un problema di ordine religioso. Zara era possedimento del re Emerico d'Ungheria il quale aveva aderito alla crociata. Il papa aveva accordato protezione a chiunque faceva parte della crociata e fu dunque costretto a scomunicare tutti quelli che avevano preso parte all'assedio di Zara. Successivamente però, il papa ritirò la scomunica per i crociati lasciandola solo ai veneziani.
Conquista di Costantinopoli
Per evitare la scomunica il marchese Bonifacio aveva rifiutato l'accordo con i veneziani optando per un'altra via. In visita a suo cugino Filippo di Svevia incontrò Alessio IV Angelo che aveva chiesto rifugio a corte dopo esser dovuto scappare da Costantinopoli. Alessio IV strinse un patto con Bonifacio e i veneziani promettendo loro una grande somma di denaro in cambio dell'aiuto per riconquistare Costantinopoli. Fu così che i cavalieri crociati ed i veneziani posero d'assedio Costantinopoli e misero sul trono Alessio IV. Tuttavia, nonostante le promesse egli non fu in grado di ripagare il debito e questo causò malumori ed il suo assassinio e la presa del potere da parte di Alexios Doukas al quale gli europei chiesero di ripagare il debito. Davanti al suo rifiuto, i veneziani assediarono la città e nel ed il 12 aprile 1204 la conquistarono definitivamente.
Conquista di Costantinopoli
Visto che la quarta crociata si era risolta con un esito inaspettato, si tentò una nuova spedizione (1217) con il piano originario della conquista dell'Egitto. Tuttavia, questa e le successive spedizioni non riuscirono nell'intento di ricostituire il regno. Le ultime roccaforti del regno furono via via riconquistate dai musulmani, fino all'ultima Acri che cadendo nel 1291 pose definitivamente fine la regno di Gerusalemme.
Scritto da Stefano Vivaldini
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